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Il casalese Frailich con Balbo

I novant'anni della crociera Nord Atlantica
Il 2033 è un anno di anniversari per l'arma azzurra nata cento anni fa, ma possiamo collegarci nel casalese grazie ai novant'anni dell'Aero Club Palli e sempre i novant'anni della crociera Nord Atlantica che abbe tra i piloti il casalese Ottavio Frailich (ufficialmente allora Fraili) ma anche -lo ha scoperto Timossi in questo articolo- un motorista di Sale e un altro casalese in appoggio.
Sarebbe, a nostro avviso, l'anno giusto per rilanciare in loco l'aeroporto Cappa con le strutture connesse e tanti nomi passati alla storia: oltre ai Palli, Frailich, Cappa, il recordman Cassinelli, Ernesto Caprioglio, Giorgio ALessio e i tanti voli (molti con Fly Story) che hanno rilanciato l'immagine di Casale a livello internazionale. (l. angelino)
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Il prossimo 23 Marzo l’Aeronautica Militare, “Arma Azzurra”, compie un secolo dalla sua costituzione in Forza Armata autonoma. Al tempo stesso si ricorda il novantesimo anniversario della grande “Crociera Nord Atlantica”, organizzata nell’estate 1933 da Italo Balbo per il decennale della Regia Aeronautica. In quella occasione, anche Casale ebbe il suo momento di gloria, per la partecipazione tra i trasvolatori del capitano (promosso maggiore) Ottavio Frailich, alla cui figura la città ha intitolato una strada nel quartiere Oltreponte.-
Se quella via periferica è poco conosciuta, ben grande è la figura che intende ricordare. Figlio di Achille, Ufficiale dell’Esercito, Ottavio nasce a Casale il 14 ottobre 1903. Dopo gli studi liceali si arruola nel Corso Allievi Ufficiali di complemento piloti; nominato pilota militare nel Settembre dell’anno successivo, è assegnato ai reparti da caccia. Di lui si ricorda un grave incidente di volo nel 1928, mentre, con il grado di Tenente, si allena per la Coppa Schneider, gara di velocità per idrovolanti: “fu raccolto col cucchiaino” commentò un conoscente, ed in realtà rimase un poco claudicante.
Avuta la nomina a Capitano entra nella "Scuola di navigazione aerea d'alto mare" di Orbetello, creata nel 1930 allo scopo di istruire i piloti per lunghi voli in formazione attraverso i mari oceanici e continenti. Resta sempre legato a Casale, impegnandosi per la creazione del locale Aeroclub, che nasce nel 1933 come annuncia “Il Monferrato” del 21 ottobre: “Per interessamento del Console Miglietta è stata organizzata nella nostra Città una Sezione d’Aero-Club che s’intitola agli Eroici fratelli Silvio e Natal Palli”. Un anno dopo, diventerà realtà l’aeroporto, in quella che era la regione Sant’Ambrogio, oggi San Bernardino.
In quello stesso 1933 è tempo di mettere in pratica gli anni di allenamento. Italo Balbo, Ministro dell’aeronautica, sta organizzando una crociera aerea transatlantica di massa, per ricordare il decennale della Regia aeronautica e come occasione di propaganda per la “Century of Progress”, l'esposizione universale che si tiene a Chicago per il centenario di fondazione della città.
Si parte il 1° luglio da Orbetello. Sono ben 25 idrovolanti Savoia-Marchetti S.55, organizzati in 8 squadriglie. Il velivolo è l’ultimo gioiello dell’ingegner Alessandro Marchetti. Due motori contrapposti Isotta-Fraschini da 880 cavalli ciascuno (un’elica traente e una spingente), velocità di crociera 230 km/h., autonomia di 4000 chilometri. Frailich (che al tempo per ordine di regime è italianizzato in Fraili) fa parte della Squadriglia Nera cerchiata. E’ sull’idrovolante I-BORG, come secondo pilota del comandante Bruno Borghetti. Sono attrezzati con doppio vestiario, “dovendo passare - scriverà Balbo - dal caldo torrido del clima continentale alle spietate temperature del circolo polare”!
Ogni partecipante è dotato anche di una particolare tuta con cappuccio, il “sacco Belloni”, che in caso di fortunoso ammaraggio permette di restare a galla per lungo tempo; è costituito da camere d'aria che si gonfiano con il fiato; impenetrabile al freddo e all'umidità, può contenere viveri nelle tasche interne.
Della spedizione fa parte, sul velivolo I-RANI, anche il sergente radiotelegrafista Aldo Boveri di Sale (1907-1987), che con altri compagni delle avventure atlantiche costituirà la LATI, prima compagnia aerea civile italiana, con servizio postale tra Italia e America Latina; scoppiato il secondo conflitto mondiale, dirigerà a Treviso la scuola di volo cieco, meritando una medaglia d’oro e la promozione a Ufficiale per meriti di guerra.
A terra e in mare, decine di altri marinai e avieri si occupano di collegamenti e rifornimenti. Nel volume “Casale e il Monferrato nell’azzurro”, Idro Grignolio ricorda che sulla nave-appoggio “Alice” è imbarcato il casalese Carletto Corda, sergente dell’Aeronautica, figlio del carradore Silvestro.
Arrivo a New York la sera del 19 luglio. “Accoglienza clamorosa, entusiasmo popolare esplosivo ed irruento”. Anche “Il Monferrato” ha una curiosa occasione per pubblicare notizie del viaggio, nell’edizione del 15 Luglio. Da Londra, il giornalista casalese Gino Gario scrive di aver incontrato casualmente Frailich durante la sosta a Londonderry; stava dicendo ad un collega di mandare la notizia a Casale, quando sentì dietro di sé una voce esclamare “V’iù giva mi ca l’era ‘d Casà”, si voltò e se lo trovò faccia a faccia, erano stato compagni di Liceo!
Il ritorno, dal 25 luglio, con arrivo a Roma Fiumicino il 12 agosto. Manca un velivolo, capottato al decollo dalla Baia di Horta per Lisbona. Grandi accoglienze da parte di Mussolini, decreto reale di avanzamento di grado per tutti i partecipanti. Ottavio Frailich, ora Maggiore, riceve a Casale il solenne omaggio della Città, quindi saluta parenti e amici a San Giorgio Monferrato, dove riceve una “dimostrazione di affetto con l’offerta di un oggetto artistico e d’un album contenente le firme di tutta la popolazione”. Dal Ministero, la medaglia d’oro al Valore aeronautico.
Scorrono anni nei quali Frailich resta sempre vicino a Balbo - che dal 1° gennaio 1934 è Governatore della Libia - essendo assegnato al Comando militare del territorio del sud. La fine arriva il pomeriggio del 28 giugno 1940. Affiancato ad altro aereo, il Savoia-Marchetti SM.79 Sparviero con Balbo, Frailich e sette passeggeri è in volo da Derna verso il Sidi Azeis. Avuta notizia del bombardamento di Tobruch da parte degli inglesi, decidono di atterrare comunque in quel campo, avvertendo con il telegrafo; il radiotelegrafista riceve il messaggio ma poi si porta nel rifugio antiaereo! L’aereo è colpito dalla contraerea italiana e si schianta al suolo, bruciando con i suoi 7.000 litri di benzina. Inizia il balletto di ipotesi, si parla di assassinio su ordine di Hitler e Mussolini.
Il regista Folco Quilici, il cui padre Nello è tra le vittime, cercherà di capire, indagherà, sentirà testimoni. Alla fine scriverà nelle pagine di “Tobruk 1940”: “Nessun complotto, nessun mandante. L'aereo fu abbattuto dalla contraerea italiana, perché a Tobruk c'era il caos. E' stato solo un incidente”.
A Casale, solenni onoranze per il Maggiore Frailich nell’”aerodromo Francesco Cappa”. Le spoglie mortali, dapprima inumate a Tripoli, dal 1970 vengono raccolte nel cimitero di Orbetello, presso il “Quadrato dei trasvolatori”. A Roma, Palazzo Aeronautica, nel 2014 è stato inaugurato un cippo in bronzo per ricordare Italo Balbo, con lastre pavimentali che ricordano ciascun Caduto.
aldo timossi
FOTO. Nel gruppo di trasvolatori Frailich è indicato nel cerchietto