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Vignale, concerto MCF del 21 agosto
Tra i presenti il vescovo mons. Gianni Sacchi
La musica viaggia senza passaporto, cantava qualcuno, e, a volte, arriva in posti lontanissimi da quelli in cui è stata concepita.
Prendete i 24 preludi per violino e pianoforte di Lera Auerbach, compositrice e pianista nata in una città degli Urali ai confini con la Siberia nel 1973. Chi avrebbe mai detto che questi insoliti, deliziosi, piccoli brani composti nel 1999, arrivassero in una chiesa gotica a Vignale Monferrato eseguiti da un duo di musicisti novarasi, alla presenza per di più di un vescovo.
Messa così sembra più insolito di quanto non è, in realtà Auerbach è un’artista riconosciuta a livello internazionale e poi gli appuntamenti del Monferrato Classic Festival, come questo nella chiesa dell’Addolorata ( o del Convento) domenica 21 agosto, riservano sempre qualche piacevole curiosità.
Sono artisti giovani e preparati ed è bello vederli provare qualcosa di insolito. Certo Davide Agamennone al violino e Lucia Avoledo al piano potrebbero aver scelto Lera Auerbach per assonanza. Esordiscono con la seconda delle sei suite di Bach per violino e clavicembalo, il primo esempio di reale dialogo tra tastiera e solista, come sottolinea Sabrina Lanzi, direttrice della rassegna, quindi sta bene intitolare l’esibizione “Da Bach a Auerbach”, ma in realtà il percorso risulta sbilanciato verso il novecento visto che in mezzo inseriscono la sonata op 94 bis di Prokofiev. Insomma, un programmone, ma Agamennone è sicuro nella tecnica, ha un suono gradevole, un’elegante capacità di fraseggio, specie sul pianissimo e sui registri acuti, che unito al giusto riverbero della sala rende tutto molto piacevole. Lo scherzo della sonata di Prokofiev (il “bis” ci ricorda che la prima versione fu per flauto) è un pezzo di bravura che gioca su un registro classicheggiante e che i due eseguono mettendo il giusto divertimento nella melodia. Ma è davvero l’opera di Lera Auerbach a colpire: un gradevole compendio della musica contemporanea, dal postmoderno tonale, al pianoforte usato come strumento percussivo (com’è russo tutto ciò!), mentre il violino, diventa minimalista alla Glass. Grazie al cielo viviamo in epoca che permette di risertircelo con un click.
In prima fila c’è il sindaco di Vignale Tina Corona, Il parroco don Andrea Tancini e, appunto, il vescovo della diocesi monferrina mons. Gianni Sacchi, perché è anche la festa patronale di San Bartolomeo. E poi c’è l’arte: le opere di Maria Grazia Dapuzzo e Laura Rossi impreziosiscono la balaustra dell’altare, in un connubio con la musica che caratterizza ormai questo festival.
E infine c’è il pubblico che continua a richiamare a gran voce i musicisti e non si accontenterebbe di un solo bis. (a.angelino).
FOTO: al termine del concerto (f. ellea)