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Con Bruno Carmi a Refrancore

Presenta ''Le Chaym - Alla vita''' - Un paese salva una famiglia casalese - Il nonno Elia

Due anni fa nel cortile delle Api della Sinagoga di Casale, Bruno Carmi insieme al fratello Elio ed allo storico Alberto Cavaglion avevano presentato il libro ''Le Chaym - Alla vita''.

Una parte importante della storia della famiglia dei casalesi Carmi riguarda i lunghi mesi vissuti  nascosti in un cascinale a Refrancore nell'astigiano dall'inverno del 1943 alla Liberazione.
Dopo l'otto settembre del 1943 con la nascita della RSI e l'occupazione tedesca, gli ebrei, già discriminati dalle leggi razziste dal 1938, vennero considerati stranieri e nemici e iniziò la loro caccia finalizzata alla deportazione nei campi di sterminio.
Per i Carmi la situazione da tragica diventò decisamente drammatica e il tentativo di fuggire in Svizzera si rivelò impossibile.
E' a questo punto che si attiva il  'nonno Elia', in sintesi: i fratelli Bruno, Elio e Adriana sono figli di  Dario e Nella Levi, Dario a sua volta è figlio di Elia e Livia Deangeli (sorella di Arturo Deangeli segretario poi del CLN Refrancore). Elia, che per lavoro conosceva Paolo Viarengo, segretario della cooperativa alimentare di Refrancore e suo cugino Ercole Pagliasso decise di portare nel paese astigiano la famiglia e lì trovarono aiuto e protezione il padre di Bruno con le sorelle, il nonno Elia con la moglie e Gioconda Carmi che li raggiunse dopo aver trovato un nascondiglio per i bimbi dell'orfanotrofio israelitico che erano stati ospitati presso la Comunità Ebraica.

È ben conosciuta a Casale la storia di Giuseppina Gusmano e del marito che nell'autunno del 1943 nascosero in casa loro, a rischio della loro stessa vita, i bimbi ricercati dai nazifascisti ( per quell'atto eroico furono insigniti con la medaglie dei Giusti dello Yad Vashem - Museo della Shoah di Gerusalemme).
Nascosti a Refrancore erano anche altri parenti di Elia: i Foa e i Deangeli di Torino.
Molti sapevano di quegli ebrei braccati, ma non li tradirono e nel piccolo paese astigiano gli diedero soprattutto solidarietà, rifugio e protezione. Furono 15 mesi molto difficili, arrivò qualche delazione ma il giovane maresciallo della stazione dei carabinieri di Montemagno, Giuseppe Murgia, fece più volte trapelare la notizia che ci sarebbe stata una retata e sempre qualcuno si attivò per nascondere i "pericolosi nemici".
Bruno Carmi ha raccolto molte notizie e le ha riportate nel suo libro e domenica 14 aprile, alle 16,30, ne parlerà con Nicoletta Fasano, presidente dell'istituto storico della Resistenza di Asti alla Biblioteca comunale di Refrancore in via Cavour 10,

l.a.

FOTO. Elia Carmi davanti, in basso, a sinistra con i membri del Comitato di Liberazione Nazionale  di Refrancore.