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Vignale in Danza: performance immersiva

La ripresa tardoestiva
“Anticipazioni per un Faust”, “Se fosse”, “Divino”, “Mary’s Bath”, “Sogni (di una notte di mezza estate)” e, ora, “La timidezza del lupo”. È una performance immersiva e site specific, “calzata” a pennello per Palazzo Callori, in un gioco fra luci e ombre nelle nobili sale affrescate, l’ultimo titolo con cui domenica l’eclettico Tommaso Monza e la Compagnia Natiscalzi_DT di Reggio Emilia hanno inaugurato la ripresa tardoestiva di Vignale in Danza.
Sviluppato lungo il tema dell’incontro, dell’inconscio e della paura, il lavoro si è imperniato sulla performance a due di Claudia Rossi Valli e Elena Grappi, non prima di aver raccolto il testimone della coreografia, espansa ed “interattiva”, degli otto giovani partecipanti alla masterclass “Lupi”. Gli spettatori, entrati dentro Palazzo Callori, sono stati accompagnati al primo piano lungo una “vetrina” diffusa di elaborazioni e movimenti solistici, una per ogni stanza. Il collettivo di danzatori “junior” ha quindi abbandonato le singole postazioni per compattarsi, nel corridoio centrale, in un’esibizione corale, proseguita quindi al piano terra ed esternamente fino a raggiungere il “teatrino” – utilizzato per la primissima volta dal Festival, dove ha ceduto i riflettori al pas-a-deux di Rossi Valli e Grappi.
Animale temuto e odiato come fiera selvaggia, e insieme adorato quale Dio, il lupo vanta una simbologia di archetipi variegata – spiega Tommaso Monza - Nella sua timidezza è implicita una danza delicata ma fiera, fatta per osservare e insieme farsi guardare, dolce e sfacciata. Una nuova nascita per avvicinarsi poco alla volta alla scoperta dell’altro, o forse, del nostro io più vero. Come nel racconto “L’occhio del lupo” di Pennac, ci mettiamo davanti al nostro lupo-riflesso: attendiamo, e infine ci affidiamo all’ignoto.
Nel frattempo, vanno in crescendo non solo i numeri di Vignale in Danza (si parla per l’edizione in corso di 7mila presenze, quasi 2mila in più dell’anno passato), ma anche i risultati dei progetti formativi promossi dalla Direttrice Artistica Michela Maggiolo, già ai preliminari di lavoro sul cartellone 2026. L’undicenne Tommaso Zorzo, frequentatore abituale e “stella” delle masterclass del Festival, accederà per merito alla prestigiosa Accademia della Scala di Milano.
L’appendice settembrina della kermesse concederà sabato 6 settembre l’ultimo spettacolo, l’installazione performativa “Plumarius” della Compagnia sarda Prendashanseaux. Il programma completo, l’acquisto dei biglietti e degli abbonamenti e le iscrizioni a masterclass e workshop sono consultabili ed effettuabili su vignaleindanza.com.
Paolo Giorcelli