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Al vecchio cimitero ebraico

Alla fine sulla possibilità della pioggia ha prevalso la voglia di scoprire un angolo della città estremamente connesso con la storia e il tessuto sociale casalese.

È stata un successo la visita al vecchio cimitero ebraico organizzata domenica 8 maggio dalla Comunità Ebraica di Casale Monferrato. Più di ottanta i partecipanti che si sono trovati al vecchio cancello, poco distante dal campo cattolico.

Cancello che da tanto tempo non veniva varcato da una folla così grande. “Tre mesi fa questa era una foresta di grandi arbusti - spiega Elio Carmi, Presidente della Comunità Ebraica di Casale Monferrato, accogliendo i visitatori. - Da qui un lavoro di ripulitura realizzato grazie al contributo del Comune di Casale: un piccolo orgoglio della nostra micro-comunità che ha in carico tre cimiteri, oltre ai due a Casale, c’è quello di Moncalvo, in corso di sistemazione dopo i danneggiamenti dovuti al nubifragio di tre anni fa”.

Il cimitero vecchio, aperto per questa occasione, vede le prime sepolture risalenti al 1732 e quindi non è certamente il primo in una città che conta almeno cinque secoli di presenza ebraica continuativa. È la storica ed archivista Lucilla Rapetti a raccontarci, con dovizia di particolari, come la storia di questi cimiteri sia un tassello importante nelle complesse vicende della comunità casalese. “In una carta notarile conservata nell’archivio vescovile di Casale, relativa a una compravendita di un terreno vicino alla Chiesa di Sant’Evasio, nel cuore della città rinascimentale, viene indicato anche un cimiterium ebreorum”. La data è significativa: 1435 ben prima quindi della cacciata degli ebrei della Spagna che segna la più massiccia immigrazione ebraica verso la penisola. Forte di innumerevoli ricerche Rapetti ripercorre gli editti, le concessioni e le professioni che hanno portato Casale ad essere la seconda città ebraica del Piemonte e di conseguenza anche a creare il cimitero dove ci si trova. Nemmeno un acquazzone interrompe il fascino di questa narrazione, prima di avventurarsi tra sepolture estremamente eterogenee per stili ed epoche, per conoscere meglio le famiglie casalesi che vi hanno trovato riposo.

 

La prossima settimana un altro viaggio nella memoria ebraica casalese attende il pubblico della stagione culturale della Comunità. Domenica 15 Maggio alle ore 16.30 Bruno Carmi presenta il suo volume “Alla Vita, Le Chaym”, Un racconto autobiografico tra storia e memoria dove sarà facile ritrovare molti dei protagonisti della vita cittadina, non solo ebraica degli ultimi 60 anni. Bruno Carmi ne parlerà con Alberto Cavaglion.

(a.a.)