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FAI: oltre mille alle carceri

Grande successo sabato e domenica delle Giornate FAI di primavera.

In particolare per la Delegazione di Casale il risultato è stato superiore alle aspettative: solo alle carceri sono stati più di 1000 i visitatori passati tra sabato pomeriggio e domenica (formando lunghe code davanti all’edificio), senza contare i circa 350 visitatori a Palazzo Leardi, altrettanti all’Antico Ospedale di Carità (o Casa di Riposo), più di 100 a Pontestura, dove c’è stata una bella affluenza anche alla meditazione musicale finale a cura della Corale di Cerrina con il maestro Alemanno e l’accompagnamento al pianoforte del maestro Luca Solerio.

Da aggiungere chei gruppo Terre di Aleramo  ha avuto più di 60 visitatori tra Occimiano e Ticineto (v. altro articolo).

Soddisfazione ufficiale da Cristina Bonzano Debernardi, responsabile del FAI casalese: "Come CD non posso non ringraziare infinitamente i delegati, una bella squadra, primo tra tutti l’insostituibile e instancabile Dionigi Roggero, ma anche il comune che ci ha permesso l’apertura delle carceri, l’archivista Manuela Meni per l’apertura di Antico ospedale di carità (Casa di Riposo, ndr) per la presenza e tutti i volontari. Bravissimi, disponibili e ben preparati tutti gli apprendisti ciceroni di Balbo, Leardi, Istituto Comprensivo di Cerrina (scuola primaria e secondaria di primo grado), Istituto Comprensivo Don Milani di Occimiano e Ticineto. Un plauso ai Dirigenti Scolastici e agli insegnanti. Personalmente ho potuto vivere momenti di particolare intensità umana ed emotiva grazie a diversi commenti e testimonianze di visitatori delle carceri (un esempio: Antonio Barbato figlio del comandante delle guardie carcerarie), un valore aggiunto di questa edizione, straordinaria sotto molteplici aspetti".

La visita alle carceri è iniziata col in saluto del vice sindaco Emanuele Capra e si è conclusa con quello dell'assessore alla cultura Gigliola Fracchia

l.a.

FOTO. L'inizio della visita alle carceri (siamo nella cappella) con la testimonianza di Barbato (ha evocato, tra l'altro, l'evasione di Curcio). foto L. Angelino.