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Le foto di Piero Rosso a BeneVagienna

Mostra da una collezione di undicimila immagini lasciate alla sorella Anita

La Città di Bene Vagienna, tra le sue innumerevoli attività culturali in questo ultimo trimestre del 2023 ha voluto ospitare, negli spazi della Confraternita dei Disciplinanti Bianchi di Bene, dal 30 settembre (inaugurazione alle 15,30) al 19 novembre  ecco la Mostra Saluti e Ricordi, sguardi di bimbi sulle foto e cartoline d’epoca dalla Collezione Piero Rosso e oltre…

E’ a cura di Giuse Scalva. 

Piero Rosso è nato a Rosignano Monferrato  il 4 dicembre 1952, la scomparsa nel 2013 (riposa al cimitero di Rosignano) ; bravo fotografo e da sempre incredibile collezionista di fotografie di ogni tipo ed epoca, accumulò nel tempo, in modo quasi maniacale, un ingente patrimonio di materiale fotografico, volumi sulla fotografia e sulla sua storia, provenienti da studi fotografici, antiquari, rivenditori e rigattieri, scoperti in Italia e all’estero, acquistati direttamente sulle bancarelle del mitico Baloon di Torino, dei mercatini sparsi sul territorio o più recentemente on-line. 

C’è una genesi che facciamo raccontare da Anita Rosso (conosciuta come presidente degli Amis dal Curma): “Quando è mancato mio fratello Piero, appassionato di fotografia e fotografo, mi sono ritrovata con più di 11.000 foto d'epoca. Una collezione enorme che mi dispiaceva alienare cedendola a chi l'avrebbe  dispersa vendendola sui mercatini. Sono foto di bambini e famiglie, da fine '800 ai primi decenni del '900. Chiesi al Sindaco di Rosignano Cesare Chiesa di accettare una donazione per istituire un Fondo Rosso Piero. Accettò il fondo e anche la mia richiesta di nominare curatori l'arch. Giuse Scalva, già sovrintendente alle belle arti, a lei si deve ad esempio il restauro del Castello di Agliè (quello di Elisa di Rivombrosa) e del Castello di Racconigi e Michele Ricossa amico di mio fratello e anche lui appassionato di fotografia e che ha fatto di questa sua passione, come mio fratello, la sua professione tanto da vincere un Oscar per un documentario a cui ha lavorato come "colorist". L'arch. Scalva che aveva già presentato due mostre di fotografie tratte dal fondo Rosso Piero, una a Rosignano e una a Bene Vagenna, sul tema del Natale ha lavorato tutta l'estate per allestire la mostra che si inaugura il 30"

La mostra è corredata d’un bel catalogo a cura della curatrice, interessante vedere che nella collezione tra i Casalesi compaiono i nomi di F. Rota che aveva lo studio in via Roma, E. Camurati, Giuseppe Menzio. Scrive Scalvo: "Nomi ancora ignoti, eppure questa città del Monferrato si era fatta notare in questo mondo nel 1909, all’Esposizione Nazionale di Fotografia  che si tenne dal 16 al 23 marzo in occasione della Fiera di San Giuseppe, nei locali dell’Accademia Filarmonica. Lo stabilimento Fotografico Arte Moderna, 1908, Viale Regina Margherita 2 e Via Ricovero (casa Ing. Masazza), di cui era titolare Ezio Bensi, e di cui è conservata una fotografia, è citato sempre da Cavanna all’Esposizione del 1909 per “gli ingrandimenti degli autopastelli” di Leonardo Bistol  e dell’Archinti””".

 Tra le migliaia di immagini della "collezione Piero Rosso Rosignano Monferrato" ha fatto capolino anche a foto di una bimba che nell’ottobre del 1901scrive, proprio da Bene, alla nonna che vive nel vicino borgo di Mombaruzzo.

I contenuti delle immagini della mostra in allestimento sono una testimonianza per molti versi unica di usi e costumi, che spaziano dalla fine dell’Ottocento sino agli anni Cinquanta del Novecento. La fotografia permette di documentare le storie e le consistenze familiari in anni in cui è forte l’emigrazione degli italiani all’esterno specialmente in America latina. Nella maggior parte dei casi sono fotografie di bambini o di gruppi di bambini, spesso con la mamma, sicuramente foto da inviare al papà emigrato per lavoro o in cerca di fortuna spesso oltre oceano. Altre volte sono bambini con i nonni in foto da mandare ai genitori emigrati. Altre ancora sono foto di bimbi che vivono o che sono nati all’estero, che scrivono ai nonni per far sapere che sono venuti al mondo, come nel caso di “Mariuccia” la bimba (di meno di un anno) che scrive al “Nonno!” rivolgendosi con il voi, espressione tipica del linguaggio di fine Ottocento inizi Novecento, opera di un fotografo dal nome italiano che esercita la sua arte in Texas. Altre sono foto di famiglie ritratte spesso prima della partenza del padre. Andando avanti negli anni si scoprono le prime vacanze al mare, di bimbi, di famiglie, di gruppi di ragazzini in colonia, di gruppi scolastici. I bambini scoprono la macchina fotografica, salgono a gruppi sulle ali dei velivoli.

Attenzione è prestata all’igiene personale, si stampano le serie di cartoline dedicate al bagno, sono raffigurati i bimbi che fanno il bagno in tinozze o vasche in metallo. Le sale da bagno devono essere riscaldate e compaiono i primi caminetti Franklin.

l.a.

FOTO. Piero Rosso