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L’Italia dei primi Italiani

Castello di Novara: 70 capolavori eseguiti dai primi anni Sessanta dell’Ottocento al terzo decennio del Novecento

E' stata presentata al Castello di Novara la mostra L’Italia dei primi Italiani. Ritratto di una nazione appena nata, a cura di Elisabetta Chiodini, un percorso di 70 capolavori eseguiti dai primi anni Sessanta dell’Ottocento al terzo decennio del Novecento da alcuni dei maggiori protagonisti della nostra cultura figurativa.

La mostra illustra la nostra nazione appena nata, il suo variegato territorio e la sua popolazione nel corso di decenni che sono stati testimoni di profonde trasformazioni, politiche, economiche, culturali e sociali che avrebbero lentamente condotto il Paese verso la modernità. La rassegna,  si articola in sezioni tematiche che accompagnano i visitatori attraverso il succedersi delle sale del Castello presentando loro opere provenienti da prestigiose collezioni, sia pubbliche sia private. è organizzata da METS Percorsi d’Arte. Visitabile fino al 6 aprile 2026 (dal 1° novembre 2025).

Sezione I | Un territorio variegato. Vita rurale tra pianure, valli e monti
La prima sezione è dedicata all’Italia rurale e alla realtà del modo contadino, dalle Alpi alla Sicilia. I territori e la vita quotidiana dei nuovi italiani saranno illustrati attraverso straordinari lavori di artisti di grande spessore e fama; tra questi noi ricordiamo subito Angelo Morbelli (1853-1919) per il suo buon iritro e studio- -appena restaurato dal comune di Rosignano- alla Colma, poi  Telemaco Signorini (1835-1901), Giuseppe De Nittis (1846-1884), Stefano Bruzzi (1835-1911), Giovanni Battista Quadrone (1844-1898), Gugliemo Ciardi (1842-1917), Francesco Paolo Michetti (1851-1929), Angelo Morbelli (1853-1919), Carlo Fornara (1861-1978), Achille Tominetti (1848-1917) e Cesare Maggi (1881-1961). In questa sala di Morbelli "Le risaiuole", 1897, olio su tela, 40 x 60 cm.

Sezione II | Lo sviluppo costiero della penisola e le attività delle regioni marittime
La seconda sezione illustra la varietà delle nostre coste, in prevalenza alte, frastagliate, rocciose e scoscese quelle che si affacciano sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno, per lo più basse con spiagge sabbiose e ghiaiose quelle che si affacciano sul Mar Adriatico. Oltre 8000 chilometri di territori molto diversi per morfologia, struttura geologica, varietà di ambienti naturali, insediamenti umani e produttivi. L’articolato territorio costiero e le attività dei suoi abitanti saranno documentati da dipinti di Giovanni Fattori (1825-1908), Vincenzo Cabianca (1827-1902), Luigi Steffani (1828-1898), Francesco Lojacono (1838-1915), Rubens Santoro (1859-1941) e molti altri.

Sezione III | Il volto delle città
La terza sezione documenta alcuni aspetti della realtà urbana delle tre Capitali d’Italia, Torino, Firenze, Roma, e di altre grandi città come Napoli, Venezia e non ultima Milano, la prima metropoli italiana. Città quest’ultima che, più di altre, vuole essere moderna e avverte una forte esigenza di trasformazione e che a vent’anni esatti dalla proclamazione dello stato unitario, in occasione dell’Esposizione Industriale Italiana del 1881, è definita da Giovanni Verga la “Città più Città d’Italia”, la capitale morale del paese, quella destinata ad assumere in breve tempo una funzione trainante nel campo della produzione industriale e del lavoro. In sala dipinti di Filippo Carcano (1840-1914), Pio Joris (1843-1921), Adolfo Tommasi (1851-1933), Marco Calderini (1850-1941) e altri.

Sezione IV | I riti della borghesia. Il tempo libero in città e in villeggiatura
La quarta sezione è dedicata agli svaghi della borghesia e conduce il visitatore in lussureggianti giardini urbani, a teatro, tra le luci soffuse di prestigiosi salotti, in campagna per una gita fuori porta o in luoghi di villeggiatura. Tra i pittori in sala Ettore Tito (1859-1941), Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Vespasiano Bignami (1841-1929), Pompeo Mariani (1857-1927),Carlo Pittara (1835-1891) e Luigi Gioli (1855-1947).

Sezione V | L’arte declinata al femminile
La quinta sezione è declinata tutta al femminile e illustra le diverse relazioni che numerose donne borghesi intrattenevano con le arti figurative. In sala incontriamo chi visitava le città d’arte e i loro straordinari musei, chi amava collezionare arte contemporanea e frequentava gli studi dei maggiori artisti per valutare personalmente le opere da acquistare per la propria collezione, chi amava dipingere per puro diletto e chi, invece, aveva coraggiosamente scelto di fare della pittura la propria professione. Tra gli autori presenti Silvestro Lega (1826-1895), Odoardo Borrani (1833-1905), Michele Cammarano (1835-1920).

Sezione VI | L’amore venale
La piccola cella del castello ospita la sesta sezione della mostra proponendo una scelta di opere legate ai tanti volti che la prostituzione ha avuto nell’Ottocento. Argomento che è stato spesso oggetto dell’attenzione di romanzieri e poeti, drammaturghi e compositori, ma che molto più raramente è stato affrontato dai pittori; tra questi Angelo Morbelli (1853-1919).

Sezione VII | Tempi moderni. La vita nelle metropoli
L’ultima sezione della mostra è dedicata ai diversi aspetti della vita quotidiana dei nuovi Italiani nelle più moderne città del Paese. Città industrializzate e sempre più popolose nelle quali lusso e miseria convivevano spesso l’uno accanto all’altra. Città che alternavano zone lussuose con splendidi complessi edilizi contemporanei perfettamente rispondenti alle rinnovate esigenze della facoltosa borghesia, a zone squallide e fatiscenti abitate da una popolazione spesso priva di un lavoro regolare, costretta per poter sopravvivere ai lavori più umili o all’accattonaggio. Straordinari episodi di vita moderna documentati da grandi artisti tra i quali ancora Morbelli, Emilio Longoni (1859-1932), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Attilio Pusterla (1862-1941), Francesco Netti (1832-1894), Demetrio Cosola (1851-1895) e Italo Nunes Vais (1860-1932).

Commenta Paolo Tacchini, Presidente di METS Percorsi d’arte: In occasione delle Olimpiadi dovevamo pensare a un progetto legato alla nostra nazione e alle sue peculiarità, ma che fosse coerente con la nostra specifica missione, divulgare l'arte di un periodo ben preciso. Così è nata l'idea dell'Italia dei primi italiani. Un viaggio ideale nella nostra nazione appena nata, raccontata attraverso le opere degli artisti dell'epoca, molti dei quali protagonisti degli eventi che avevano portato alla sua nascita.

La mostra è stata inserita, infatti, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.

Domenico De Maio, Education and Culture Director di Fondazione Milano Cortina 2026 sottolinea: L’Olimpiade Culturale è un grande racconto collettivo che, attraverso l’arte e la cultura, accompagna il Paese verso i Giochi. La mostra “L’Italia dei primi Italiani” restituisce la forza identitaria e la bellezza della nostra storia, in sintonia con lo spirito di Milano Cortina 2026, che vuole valorizzare il patrimonio e la creatività del nostro Paese come lascito culturale dei Giochi.

La rassegna, a cura di Elisabetta Chiodini, giunge dopo il grande successo di pubblico e critica registrato dalle mostre PAESAGGI. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo(2024-2025), Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris (2023-2024); Milano da Romantica a Scapigliata (2022-2023); Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale (2021-2022); Divisionismo. La rivoluzione della luce (2019-2021) e Ottocento in collezione. Dai Macchiaioli a Segantini (2018-2019) ed è organizzata da METS Percorsi d'arte congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio di Regione Piemonte, Commissione Europea e Provincia di Novara, nell’ambito del programma culturale delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 ed è realizzata grazie al sostegno di Banco BPM (Main sponsor), Esseco S.r.l. e De Agostini Editore S.p.A. (Sponsor), con il contributo di Artekasa S.r.l., Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Camporelli S.N.C., Comoli Ferrari & C. S.p.A., I Dof Mati, IGOR s.r.l., Fondazione Comunità del Novarese, Italgrafica Novara, Mirato S.p.A., Fondazione CRT. Si avvale inoltre della collaborazione di Abbonamento Musei Piemonte e Valle D’Aosta, Ad Artem, Agenzia Turistica Locale Terre dell’alto Piemonte (Biella Novara Valsesia Vercelli), Big/Ciaccio Arte, EnjoyMuseum S.r.l. e Swiss Chamber (Camera di Commercio Svizzera in Italia), con il supporto di Enrico Gallerie d’Arte e Gallerie Maspes Milano.

l.a.
 



INFO
Sede: Castello di Novara, Piazza Martiri della Libertà 3
T. 0321 1855421 

Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00) | lunedì chiuso
Aperture anticipate alle ore 9.00: domenica 29 marzo, sabato 4 aprile, domenica 5 aprile e lunedì 6 aprile 9.00-19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00)
Aperture straordinarie: sabato 1 novembre; lunedì 8, venerdì 26 e lunedì 29 dicembre 2025; giovedì 1, lunedì 5, martedì 6 e giovedì 22 gennaio; lunedì 6 aprile 2026
Chiuso: mercoledì 24, giovedì 25 e mercoledì 31 dicembre

Biglietti:
- Intero € 15,00
- Open € 17,00 (Ingresso flessibile a data aperta)
- Ridotto € 13,00 (Weekend e festivi)
- Ridotto Feriale € 11,00 (da martedì a venerdì esclusi i festivi)
- Ridotto Ragazzi € 6,00 (Ragazzi dai 6 ai 19 anni)

Prevendita biglietti
Visitatori singoli
- Vivaticket
- in biglietteria: mar-ven 10.00-18.00

Gruppi e scolaresche (autonomi o dotati di guida propria)
- e-mail: gruppi@vivaticket.com
- in biglietteria: mar-ven 10.00-18.00 (solo scolaresche)

Commissioni Prevendita:
- € 1,80 (online, call center, e-mail)

Prenotazioni visite guidate e aperture serali (compresa prevendita dei relativi biglietti)
- Online: Ad Artem s.r.l.
- Email: info@adartem.it
- Call Center: +39 02 6597728 (da lunedì a venerdì 09.00 - 13.00 / 14.00 - 16.00)

Audioguide comprese nel prezzo del biglietto

Ufficio stampa: Claudia Ratti
T. 335 6855705 | E: claudiaratti@clarart.com | press@clarart.com

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