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A Torino per il moncalvese Scaglione

Biografia di Franco Prono e Maurizio Ternavasio

 

 

A distanza di tre anni dalla scomparsa, arriva in libreria il ritratto di un figlio illustre di Moncalvo. “La passione del fare. Massimo Scaglione, regista di cultura” (Daniela Piazza Editore, 224 pagine, 23 euro) è il titolo della biografia che presenta il percorso artistico e umano di uno dei più importanti registi teatrali e uomini di spettacolo piemontesi. In realtà Scaglione, classe 1931, non era nato a Moncalvo, ma vi aveva trascorso gli indimenticabili anni di un’adolescenza felice, ricordando con nostalgia quel periodo nel libro pubblicato nel 2004, "Fortunato il capostazione di Moncalvo!" (Editrice Il punto), una serie di racconti monferrini autobiografici (il capostazione di Moncalvo era suo padre) ambientati nella città aleramica.

Sceneggiatore, autore di opere teatrali e saggi sul dialetto piemontese, Scaglione fondò il Teatro delle Dieci, compagnia che fu tra le prime in Italia a mettere in scena testi del teatro dell’assurdo. Celebre anche la sua rivisitazione televisiva de «I promessi sposi» con il trio Lopez – Marchesini - Solenghi. Più volte il regista non mancò di sottolineare in articoli, interviste e pubblici dibattiti il rapporto di ammirazione e affetto che lo legava alla comunità moncalvese. 

Nel 2008 rappresentò al Teatro Comunale lo spettacolo «Come ‘n vol ‘d farlalin-e», in occasione della stagione in dialetto piemontese. Scomparso nell’ottobre 2015 all’età di 84 anni, riposa nel cimitero di Castelletto Merli.

La biografia è stata presentata venerdì scorso a Torino, al teatro Gobetti, dai due autori, Franco Prono e Maurizio Ternavasio, insieme a molti personaggi dello spettacolo tra cui Enrico Beruschi e Luciana Littizzetto. Il volume è composto da 60 interventi di chi ha conosciuto Scaglione e ne ha voluto tratteggiare un ricordo. Fra le testimonianze quelle della moglie Loredana Furno celebre star della danza classica, dei figli Andrea e Viola, di numerosi colleghi dello spettacolo e del sindaco di Moncalvo, Aldo Fara. «Massimo era uno di noi, cortese e aperto con tutti – spiega il primo cittadino –. Si è sempre sentito parte della nostra comunità di cui è stato un figlio insigne. Moncalvo gli deve tantissimo, non solo perché è stato un qualificato testimonial, ma per la straordinaria eredità culturale che ci ha lasciato».

Scaglione veniva a Moncalvo almeno un paio di volte all’anno, prosegue il sindaco, per mantenere i legami con gli amici d’infanzia: «Ricordo che diceva di essere rammaricato per averne perso qualcuno di vista, ma subito si rincuorava nel vedere i volti conosciuti e nel frequentare un ambiente in cui la gente gli voleva bene». E’ in programma, nei prossimi mesi, una presentazione della biografia anche a Moncalvo: «Per far conoscere ancora meglio, soprattutto ai più giovani, la figura e le opere del nostro caro concittadino», conclude Fara.

Alessandro Anselmo