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Rievocazione al Munfrà Game Days
Sfondato le 30.000 visualizzazioni... -Sul tavolo la stessa scatola rossa autentica 1984...
Da ufficio stampa ho passato tutta la vita a trovare nuovi modi per far diventare famosi miei clienti e poi io sono diventato virale con un video dove gioco a Dungeons & Dragons con altri quattro ultra 50enni.
Eppure, le cifre non mentono: il filmato sulla nostra partita di D&D “Since 1984” ai Munfrà Game Days (domenica al PalaCoppo, ndr) ha sfondato le 30.000 visualizzazioni e i 1.200 like in meno di 24 ore.
Ma a impressionare l’inappuntabile social media manager di Casale Comics, Giulia Toselli che l’ha girato è il fatto che il 98% delle persone che hanno messo un pollice alzato lo hanno a loro volta inviato a qualcuno a cui sapevano sarebbe piaciuto. A noi, però, questa sembra la cosa più normale: dopotutto chi non vorrebbe indietro i suoi 15 anni.
Più o meno a quella l’età, nel 1984 appunto, Paolo Cantele portò a Casale una scatola rossa con un drago in copertina, la prima edizione di un gioco nato in USA una decina di anni prima. Nessuno prima di allora aveva mai sentito la parola “roleplay” o ti chiamava “nerd”, eravamo solo cinque amici a cui sarebbe piaciuto vivere nel mondo del Signore degli Anelli.
A quanto ricordo, la prima partita si tenne in una trasferta dell’Oratorio del Duomo alla Casa Alpina Gino Pistoni di Gressoney, mentre bigiavamo la messa. C’è chi in montagna trova le tavole della legge, noi un dado a 20 facce e un mondo dove rifugiarsi. Diventammo adulti tirando quei dadi attorno al tavolo, arrivava e partiva altra gente, ma oltre a Paolo, Andrea Landino (mago), Roberto Roasio (Guerriero) e Giulio Gaggero (ladro) rimanevano una presenza costante. Ci sono diversi articoli de Il Monferrato a provare che tenemmo diverse partite dimostrative al mai dimenticato Centro Giovani. Poi, pur rimanendo in contatto, ci siamo inevitabilmente sparsi per il mondo, fino a che il master vedendo il film “D&D l’onore dei ladri” non ha avuto un attacco di nostalgia e si è attaccato al telefono.
Abbiamo ripreso in mano i dadi, indossato vecchie corazze immaginarie e Paolo ci ha rimesso (debitamente invecchiati) nello stesso mondo della nostra avventura di 30 anni prima, a risolvere due questioni rimaste in sospeso con la principessa Argenta. Sembrava un po’ la versione fantasy del film “I mercenari”. Certo il mago alle 10 di sera si lanciava da solo l’incantesimo del sonno, i combattimenti subivano pause proporzionali al numero di Peroni consumate e alle dimensioni della prostata, ma funzionava: avevamo di nuovo 15 anni.
E da qui l’idea di portare una delle nostre partite nel cuore della manifestazione più bella che esista al mondo per i giochi da tavolo, quei Munfrà Game Days che si svolgono nella nostra città. Camicie Hawaiane, occhiali da sole e Casio al polso: l’idea era rievocare le atmosfere anni 80 di Miami Vice e Stranger Things, ma il risultato è stato molto più simile a Merlino quando ritorna da Honolulu nella Spada nella Roccia Disney.
Sul tavolo la stessa scatola rossa autentica 1984 (oggi i collezionisti la pagano 150 Euro) con persino dadi e miniature d’epoca. Lo abbiamo fatto solo per divertirci, del resto a chi può interessare vedere 5 vecchi che giocano a D&D con le regole 40 anni fa? La sorpresa è stata scoprire che non solo boomer nostalgici. In quattro decenni il gioco è sì diventato un fenomeno mondiale transgenerazionale, ma tra continue nuove edizioni, espansioni e manuali, ha accumulato mille regole e perso un po’ della sua anima. Così anche nella GenZ c’è chi si è stancato dover fare ore di calcoli astrusi per colpire un goblin. Noi ci siamo sempre limitati a tirare i dadi e usare la fantasia, quella, grazie al cielo, non ha problemi di prostata.
Alberto Angelino – ovvero Starfighter, chierico del 7mo livello.
(f. ellea di domenica 19)






