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Coaloa a Vercelli per Lino Ventura

Venerdì 4 ottobre, alle ore 18

Venerdì 4 ottobre, alle ore 18, presso la Mondadori Bookstore di Vercelli (Via Cavour 4), sarà presentato il libro Ascesa e caduta di una stella. La vita e i film di Lino Ventura  (La Lepre Edizioni) di Roberto Coaloa. Con l’autore ne discuterà Paolo D’Abramo, noto giornalista vercellese. 

Coaloa, nato a Casale Monferrato, è oggi professore all’università di Paris-IV Sorbonne, occupandosi di storia dei paesi danubiani e dell’Europa orientale. A Parigi, dove vive e lavora, è fondatore di Sneige: «Association pour le rapprochement des peuples en froid». 

Perché Vercelli? 

«Vercelli è un luogo magico per l’antica storia e le vicende misconosciute di importanti famiglie del vecchio Piemonte. È una città che amo. Qui, infatti, ho frequentato le scuole superiori. Ho un ricordo molto bello e mi aspetto di vedere tantissimi amici. Per l’occasione mi sono fatto crescere due favoriti da imperatore Francesco Giuseppe, con me ci saranno anche degli Asburgo: all’inizio del prossimo anno, sempre a Vercelli, presenteremo i miei ultimi studi sulla Duplice Monarchia».

Perché uno studio su Ventura dopo tanti saggi storici? 

«Sono un appassionato di cinema. Vivendo a Parigi ho scoperto l’incredibile fortuna di Lino Ventura in Francia, conosciuto e molto amato anche perché fu un uomo buono e ammirevole, avendo fondato l’associazione Perce-Neige». 

Ci può dire qualcosa di Ventura in breve? 

«La sua carriera cinematografica è imponente: in trentaquattro anni di attività realizzerà settantaquattro film, settantacinque se si include anche un film per la televisione canadese, Sword of Gideon, nel 1986. I film di Ventura sono tutti eccezionali, alcuni sono una vera gioia per i cinefili. Come Llanto por un bandido (I cavalieri della vendetta, in italiano) di Carlos Saura. Lino Ventura incarna uno dei rari personaggi negativi della sua carriera, El Lutos, e appare solo nei primi ventidue minuti del film, dove tra le altre cose uccide una bellissima e giovane marchesa (interpretata da Silvia Solar) lanciandola brutalmente da un balcone. Muore in un duello al sole, memorabile. La sua interpretazione del personaggio è da brividi. All’inizio del film, al primo minuto, compare il regista Luis Buñuel, esiliato dalla Spagna in quegli anni, nei panni di un boia, mentre si fa il segno della croce. Tra i film interpretati da Ventura c’è anche il film preferito da Stanley Kubrick, La bonne année (Una donna e una canaglia, in italiano) di Claude Lelouch».

A Vercelli, quindi, a cento anni dalla nascita di Lino Ventura, si parlerà di cinema, visioni, azioni, racconti e aneddoti sull’attore italiano più amato dai francesi. Ventura nacque a Parma, in borgo Paggeria, il 14 luglio 1919. A Parigi, nel nono arrondissement, un decennio dopo la sua morte (22 ottobre 1987), gli è stata dedicata un’intera piazza. In Italia, Ventura è, invece, un nome che si sente poco. Come la sua voce, con quell’aristocratica erre un po’ roulé addolcita da un lieve accento parmigiano inspiegabilmente doppiata in quasi tutti i suoi film apparsi in Italia. Coaloa ha colmato questo vuoto e ha riscattato la memoria su Ventura in Italia con un ottimo libro, con approfondimenti sui film italiani dell’attore, come Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi, trasposizione cinematografica di Il contesto di Leonardo Sciascia, realizzato nel 1976 (con Lino Ventura, Max Von Sydow, Alain Cuny, Charles Vanel, Fernando Rey, Maria Carta, Anna Proclemer, Florestano Vancini) e Cento giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara, del 1984 (con Lino Ventura che interpreta magistralmente il generale Carlo Alberto dalla Chiesa e Giuliana De Sio nella parte di Emanuela Setti Carraro). 

Nell’occasione saranno esposti una serie di manifesti cinematografici originali assai rari, dalla collezione personale di Roberto Coaloa, come quello dei “Tre avventurieri” di Robert Enrico, film del 1967, con Serge Reggiani, Joanna Shimkus, Lino Ventura e Alain Delon o quello del “Clan dei siciliani” di Henri Verneuil, film del 1969, con Ventura, Delon e Jean Gabin. Di questa collezione Coaloa ama particolarmente quello di “Ultimo domicilio conosciuto”, film del 1969 realizzato da José Giovanni, manifesto disegnato da Simoni, con i due volti dei protagonisti: Lino Ventura e Marlène Jobert.