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Gallerie e mostre d'arte
di Aldo Timossi
Anticipiamo la parte iniziale e quella finale dell'articolo, in uscita venerdì, della serie delle gallerie e delle mostre d'arte, ricerca di Aldo Timossi attraverso l'archivio del Monferrato, siamo alla quarta (e pensiamo penultima) puntata
La galleria “Anna” di via Vercelli, inaugurata nel dicembre ’94 con i dipinti di Francesco Barbesino, presenterà inizialmente alcune personali (Giancarlo Castelli, Mario Tassisto) per poi ospitare, fino alle soglie del 2000, non poche collettive prolungate nel tempo. Se si guarda oltre i confini della Città ecco una sorprendente ricchezza di eventi!
Di rilievo le iniziative del Museo Civico di Moncalvo, in via Guglielmo Caccia, inaugurato nel 2015 (direttore Antonio Barbato, ndr) come centro documentale ed espositivo, realizzando un progetto promosso da Giovanni Verrua, sindaco dal 1985 al ‘95. Il patrimonio pittorico proviene in gran parte dalla donazione dell’ambasciatore Franco Montanari. Ed è opportuna, a questo punto, una piccola digressione, sulla figura, oggi poco nota, di quel diplomatico. Era uno dei figli di Carlo, originario di Moncalvo, generale morto nel 1915 sull’Isonzo. Alla morte del genitore, la madre Helen si trasferì con i figli negli Stati Uniti. Tornato in Italia all’inizio degli anni Trenta del Novecento, iniziò al Ministero degli Esteri la carriera diplomatica, inviato prima a Gibuti, poi a Honolulu, proprio nei giorni dell’attacco giapponese a Pearl Harbor. Nel 1943, caduto il Fascismo, partecipò alle trattative per l’armistizio, accanto al generale Giuseppe Castellano, che assistette nei giorni delle trattative a Lisbona e in seguito accompagnò a Roma per raccogliere il parere del governo Badoglio e infine in Sicilia, a Cassibile, per la firma definitiva dell’armistizio (le firme furono poste con la sua stilografica). Dopo la seconda guerra mondiale, inizialmente come Consigliere, quindi nella veste di Ambasciatore, è prima a Londra, in seguito a Teheran, Tokyo, Monrovia, Freetown, Conakry. Al congedo degli Esteri, si ritirò a Venezia, ma volle donare a Moncalvo la sua ricca collezione artistica, e nella stessa cittadina volle riposare dopo la vita terrena, in un modesto sepolcro accanto a quello del padre. Dalla rapida biografia, ecco perché oggi Moncalvo si trova una ricchezza di opere d’arte, con le firme di Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Amedeo Modigliani, Marc Chagall. Un’area centrale del Museo fa omaggio ad Orsola Caccia, figlia di Guglielmo “il Moncalvo”. Citazione per la mostra di arte giapponese “Oriente bellezza armonia” (ottobre-dicembre 2016, onorata dalla presenza del console generale giapponese Shinichi Nakatsugawa) e per il recente insediamento della nuova commissione del Centro civico “Montanari”, presieduta da Andrea Monti, che coordinerà tutte le attività culturali della cittadina aleramica.
La settecentesca Villa Vidua a Conzano, riaperta nel 1986, con una mostra sul grande esploratore conte Carlo Vidua, è sovente sede di iniziative espositive di alto livello (due esempi: Ugo Nespolo nel 2001, Albino Galvano, nel marzo 2018) grazie anche all’intraprendenza del sindaco Emanuele Demaria (citazione per la grande personale e libro del grafico Mauro Galfrè, cittadino onorario di Conzano, ndr). Bell’esempio, quello del sindaco, di coraggio istituzionale....
A Murisengo, nel ’92 la bottega d’arte “Mirabilia” inizia un percorso espositivo, anzitutto per far conoscere artisti locali. La titolare è Giovanna Cullino Ferracin, che nella primavera ’99 si candida alle elezioni comunali, e diventa Sindaco!
Ancora fuori porta, a Serralunga di Crea, tenuta Tenaglia (dal nome del vecchio proprietario, Giorgio Tenaglia, governatore di Moncalvo) Delfina Quattrocolo presenta iniziative musicali e, nel ’94, apre uno spazio espositivo panoramico, inaugurato con “Crea e il Monferrato”, quaranta gigantografie su alluminio di Luigi Angelino. Lo showroom ospiterà negli anni altre rassegne fotografiche e, dal ’96, personali di pittura. A Moleto-Ottiglio nasce nel 2009, in collaborazione con Ecomuseo della Pietra da Cantoni, “ArtMoleto”, progetto artistico internazionale ideato dalla pittrice Michelle Hold, incentrato sul dialogo e confronto tra artisti caratterizzati da diverse culture intorno a tematiche tra loro condivise, accomunate dall’amore e rispetto per la natura.
Il castello di Camino ospita nel maggio 2002 “RisAlto”, rassegna inserita nel calendario di Riso&Rose. La mostra, nata da un’idea di Marco Porta, racchiude i disegni di dieci artisti di grido (Ben Vautier, Enzo Cucchi, Alex Pinna, Gianni Cella, Jessica Carroll, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, Ugo Nespolo, Giorgio Griffa) riprodotti su pannelli da due metri quadrati l’uno, realizzati da Marinella Brignolo e Giovanni Bonardi con la tecnica del mosaico con chicchi di riso colorati! E’ bis l’anno successivo, con opere ispirate a Dadamaino, Sergio Fermariello, Piero Fogliati, Robert Gligorov, Trevor Gould, Luigi Mainolfi, Marcello Morandini, Hidetoshi Nagasawa, Franco Rasma, Luigi Stoisa.
Dalle merlature caminesi, uno sguardo verso la vicina Pontestura, dove quasi in contemporanea è inaugurato il deposito museale delle opere che Enrico Colombotto Rosso, artista tra i più importanti del secondo Novecento, ha donato al Comune. Nel museo, “nato quasi per caso, da una semplice proposta subito tradotta in realtà - ricorda l’autore sul Monferrato del 9 maggio 2003 - saranno conservate ben centocinquanta opere, tra olii, dipinti a china e tempere”. Si tratta di lavori realizzati nel corso degli ultimi vent’anni, che quindi ben delineano il percorso artistico del pittore torinese: dai rossi sangue del passato alle libellule esposte in una mostra alessandrina. Colombotto Rosso, torinese di nascita ma residente a Camino dagli anni ‘80, è legato da un rapporto di grande affetto a Pontestura, dove ha moltissimi amici.
Aldo Timossi
FOTO. Moncalvo, mostra di arte giapponese (foto Luigi Angelino)