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Golosaria a Crea

Si apre ll’antica Bottega - Una visita guidata da Anna Maria Bruno
“Sembra tagliato su di noi l’evento Golosaria tra i Castelli del Monferrato 2025. Su di noi come Ristorante. Su di noi come Santuario, Sacro Monte e Parco di Crea”. È la battuta entusiastica raccolta tra le antiche mura che ospitano ‘Crea, Ristorante dal 1997’ dalla viva voce dei titolari mentre si è in piena fase di cottura delle Colombe di pasticceria. Si riferiscono all’affascinate tema della diciannovesima edizione intitolata a “I Colori del Monferrato: tra arte, gusto e paesaggio”.
Sul cocuzzolo più alto del Monferrato nel mese di maggio sarà una festa di colori, dal verde lussureggiante dei quaranta ettari di bosco della Riserva speciale del Sacro Monte di Crea, ai delicati color tempera delle statue all’interno delle cappelle del percorso devozionale, al vivo cromatico all’interno della basilica. E fin qui abbiam parlato di arte e paesaggio, ma ci sono anche i colori del gusto, dei piatti sfornati dalla cucina del ristorante ‘Crea’ per i commensali, e i colori della linea artigianale pret à manger, per offrire a tutti l’occasione di portarsi a casa i sapori autentici del Monferrato.
Proprio in occasione dell’edizione 2025 di Golosaria in Monferrato, ‘Crea’ inaugurerà sulla piazza del Santuario un punto vendita delle proprie specialità. ‘Crea, l’antica Bottega’, questo il nome declinato per i golosi del take away, scelto per il negozio sfiziosità, colorate anch’esse, che sarà ospitato dai locali, destinato fino a circa mezzo secolo ad ospitare una fornitissima bottega di commestibili. Il Santuario è stato per decenni meta per soggiorni di villeggiatura e di un turismo molto più lento negli spostamenti di quello attuale. Spostamenti che necessitavano di avere punti di riferimento per acquistare generi alimentari. Addirittura sulla stessa piazza per molto tempo operò anche una macelleria. L’evoluzione sociale e l’impatto tecnologico sugli spostamenti minarono quelle attività, che oggi rinascono con ‘L’antica Bottega’ inaugurata da Paolo Massobrio nel pomeriggio di sabato 17 maggio alle ore 18.
LA FELICITA’ DEI COLORI
Alle 15,00 partirà dalla piazza del Santuario una visita guidata da Anna Maria Bruno, un percorso esclusivo che aprirà le porte…ai colori dell’arte!
Il color dell’oro: la porta aurea
La cappella n. IV del Sacro Monte di Crea, a causa della sua posizione laterale vicino al piazzale del Santuario, spesso passa inosservata. Per questa occasione speciale il personale della Riserva speciale del Sacro Monte di Crea ne aprirà le porte per consentire di osservare la ricchezza decorativa della "Porta aurea", plasticamente raffigurata, e dei protagonisti del racconto sacro, davanti ai quali la contessa di Sartirana, il conte Onofrio Arborio di Gattinara, e il loro figlio Carlo Francesco, tutti vestiti con eleganti costumi d’epoca, sono inginocchiati. Ad operare in questa cappella dedicata alla Concezione della Vergine sono stati Jan de Wespin, detto il Tabacchetti, Paolo Giovenone e il pittore Giorgio Alberini.
l color della terra: il tartufo
La terra è buona: dura, ma fedele…e dentro la terra che si sviluppano i tartufi dono prezioso delle colline del Monferrato. E la collina più nobile del territorio monferrino, il Sacro Monte di Crea, a modo suo celebra il tartufo. In noto fungo ipogeo è portato alla mensa delle nozze di Cana, pe
Appuntamento ore 16 – Sagrato Santuario di Crea
r mano di uno degli autori dell’apparato scultoreo di questa magnifica cappella seicentesca, il Tabacchetti. E le tavole imbandite si moltiplicano dalla volta, alle pareti e all’ancona d’altare, così come si moltiplicano i colori per descriverle.
E per concludere, grazie all’ospitalità di mons. Francesco Mancinelli, rettore del Santuario diocesano, si accederà al chiostro del convento e all’ex refettorio dei frati, luogo solitamente non accessibile al pubblico, dove sarà possibile osservare una bellissima tela di Orsola Maddalena Caccia, realizzata nel primo trentennio del Seicento.
Il color del vino: l’abito
“Vestita di una ricca zimarra di color avvinato tutta ornata alle cuciture di gigli d’oro con altri ricami, ed è nel momento in cui il demonio apparso ad atterrirla sotto l’aspetto di un immane drago, la abbranca alla vita”.
La descrizione è di Giuseppe Niccolini che sottolinea l’attenzione ai dettagli ornamentali e la forza espressiva dei soggetti illustrati da Orsola Maddalena Caccia pittrice secentesca, figlia del Moncalvo, ovvero Guglielmo Caccia. E dal color del vino dell’abito di Santa Margherita
Partecipazione libera e gratuita. Per info sulla visita guidata 348 2211219