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Mons. Vittorio Moietta

Il commento di Don Carlo Grattarola alla proclamazione a Servo di Dio

 Ha suscitato grande gioia ed anche un pizzico di commozione l’annuncio del nullaosta, da parte della Santa Sede, del via libera alla fase diocesana del processo di canonizzazione di mons. Vittorio Moietta al quale è stato conferito il titolo di Servo di Dio. 

Ecco quanto ci ha rilasciato don Carlo Grattarola, che fu dal 1961 al 1963, il segretario particolare del vescovo di Nicastro nativo di Brusasco, con il quale condivise il lungo calvario di sofferenze culminate con la prematura morte del presule il 1° aprile di sessant’anni fa.

«La gioia per tale annuncio è profonda e sincera. Quanti hanno conosciuto mons. Vittorio Moietta hanno avvertito l’anelito profondo che lo animava di vivere per Dio e come Dio desiderava. Questa è santità. Il riconoscimento, pubblico e solenne della Chiesa è garanzia necessaria, è incitamento prezioso, è conforto nei momenti di stanchezza.

Il sigillo della Chiesa assicura alla testimonianza dei conoscenti di perpetuare la memoria di santità anche nel futuro. In questo modo mi pare si compia quanto prefigurava il vescovo di Casale, mons. Giuseppe Angrisani, che così concludeva il discorso ufficiale in occasione dei funerali:“Su questa tomba non sarete soli, fedeli di Nicastro, a pregare. Dall'estremo lembo dell'Italia, dalla bella terra del Monferrato, converranno qui, sulle ali della preghiera, tante e tante anime, e qui si congiungeranno a voi, tracciando sulla Patria diletta un immenso arcobaleno di pace, formato dalle nostre lacrime e dal sole delle nostre speranze immortali che vi si rinfrange. 

Quest'arco di luce canterà l'inno della riconoscenza a chi ci guidò nelle vie del bene, a chi ci insegnò le vie del vero amore, a chi si immolò per amore. Esso perennerà nei nostri cuori e nei cuori dei vostri figli, e dei figli dei vostri figli, la memoria benedetta di Colui che vi fu Padre in Cristo, e che in Cristo tutti ci attende”.

La gioia nostra — continua il sacerdote monferrino — diventa responsabilità: non si può ammirare i santi senza desiderare di imitarli. Ci ammonisce san Bernardo abate: “I Santi non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. È chiaro che, quando ne veneriamo la memoria, facciamo i nostri interessi, non i loro”

Ricordiamo che don Grattarola è nato a Lu (Alessandria) il 17 dicembre 1936, lo stesso giorno, mese ed anno di Papa Francesco il quale vanta a sua volta origini astigiane.

È stato ordinato sacerdote da mons. Giuseppe Angrisani il 29 giugno 1960 ed accompagnato all’altare da don Vittorio Moietta suo Direttore spirituale.

Dal Il 16 ottobre del 1992 è stato nominato Monsignore e Cappellano di Sua Santità.

Oltre a segretario di mons. Moietta, egli è stato in seguito Canonico Emerito della Cattedrale di Casale, Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori e Priore della Congregazione di Sant’Evasio.Inoltre legale rappresentante di Frassinello e Ottiglio (2020), Parroco della frazione Fosseto di San Salvatore Monferrato (2016), Rettore del Santuario “Nostra Signora di Crea” (al quale era intitolato il Gruppo Missionario sacerdotale fondato nel 1950 dall’allora don Moietta e del quale lo stesso don Carlo ha fatto parte) dal 1992 al 2007 ed, infine, rettore del Santuario “Madonna del Pozzo” in San Salvatore Monferrato (2007).

MASSIMO IANNICELLI

 

FOTO- Casale Monferrato, 23 marzo 2023. Don Carlo Grattarola con il giornalista lametino Massimo Iannicelli (a sinistra) ed il Sindaco di Brusasco (paese natale di Mons. Moietta) Giulio Bosso.