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NO. Storia di Franca Viola

Venerdì 1° marzo alle ore 21:00 nella sala polifunzionale “A. Savini'' di Valle Lomellina

La Biblioteca “G. Marucchi”, l’Amministrazione Comunale e l’Assessorato alla Cultura di Valle Lomellina annunciano che venerdì 1° marzo alle ore 21:00 nella sala polifunzionale “A. Savini”, la compagnia teatrale “LattOria”,  porterà in scena lo spettacolo NO. Storia di Franca Viola, un monologo scritto da Chiara Boscaro, diretto da Alessia Gennari e interpretato da Sara Urban.

Siamo ad Alcamo, nel 1965. Tre anni prima Filippo Melodia, nipote di un boss mafioso, si è fidanzato con la quindicenne Franca Viola. Un fidanzamento che il padre della ragazza decide di troncare nel momento in cui il giovane viene accusato di appartenenza alla criminalità organizzata. Melodia però non si rassegna: dopo un breve periodo di reclusione torna alla carica, bersagliando il padre di Franca con una serie di minacce e atti intimidatori sempre più gravi. Esasperato dalla fermezza dell’uomo, decide di risolvere la questione una volta per tutte: rapisce la ragazza, la tiene segregata per un paio di settimane e abusa di lei. Non si dimentichi che, nel contesto culturale dell’epoca, la violenza sessuale arrecava alla vittima, oltre al trauma immediato, un’ulteriore conseguenza, che ne aggravava la brutalità: vale a dire il disonore, una sorta di marchio di infamia indelebile. O quasi. In effetti, non mancava una via d’uscita: l’autore della violenza poteva proporre alla vittima un matrimonio cosiddetto riparatore, con il quale la vittima avrebbe riacquistato l’onore perduto – ma soprattutto (punto fondamentale), grazie al quale il responsabile non sarebbe stato chiamato a rispondere dei suoi crimini, estinti all’atto del matrimonio. Così prevedeva l’art. 544 del Codice Penale allora vigente. E così avveniva, come se una tale soluzione compromissoria soddisfacesse non soltanto gli interessi del carnefice (com’era ovvio che fosse, dal momento che gli garantiva l’impunità), ma anche quelli della vittima. La risposta di Franca Viola, però, è categorica: NO! Un “gran rifiuto” che segnerà una svolta, facendo assurgere la sua autrice a simbolo delle lotte e delle rivendicazioni che, dagli anni ’60 in poi, segneranno le battaglie civili femministe....