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Il violoncello di Dario Destefano
Domenica 18 settembre Giornata Europea della Cultura Ebraica
Violoncello protagonista domenica 11 settembre alla Sinagoga di Casale Monferrato con Dario Destefano impegnato nel terzo appuntamento della rassegna “Musica nel complesso ebraico”. L’artista, pluripremiato insegnante del Conservatorio di Torino, e il suo Santagiuliana del 1821, sono stati al centro di un recital capace di mettere in evidenza sia il grande virtuosismo del solista, sia l’espressività di questo prezioso strumento.
Il tutto in una cornice molto particolare. “L’ebraismo è una dimensione che prevede l’immaginazione – spiega il Presidente della Comunità Ebraica casalese Elio Carmi – e sicuramente la musica rientra in questa sfera”.
A Giulio Castagnoli, direttore artistico della rassegna, il compito di illustrare un programma che, come di consueto, gioca sui gradi di separazione tra gli autori e il loro rapporto con la tradizione di questo luogo.
L’esordio è affidato alla celebre “Suite in Sol maggiore” per violoncello solo, affrontata da Destefano con mano esperta. I legni della Sinagoga risuonano con i gravi della Sarabanda, contribuendo alla sacralità della musica, che certo era scritta per altri ambiti. Castagnoli, tuttavia, ricorda che fu un ebreo di Lipsia: Johann Abraham Birnbaum a tener viva la fiamma di Bach presso i suoi contemporanei. Il secondo autore Jean Sibelius venne invece influenzato da Karl Goldmark, ebreo ungherese e maestro di tantissimi grandi compositori. Il pezzo “tema e variazioni” che Destefano interpreta con grande lirismo è praticamente inedito per l’Italia.
La sonata op 25 di Paul Hindemith è, invece un vero cavallo di battaglia per ogni violoncellista che si occupi della musica del novecento. Scritta in uno stile espressionista di cui Destefano è bravissimo a smorzare le asperità, ha visto la luce alla fine degli anni ’20 in quel crogiolo di politica e arte che fu la Repubblica di Weimar. Hindemith dovette lasciare la Germania nel 1940, reo di scrivere musica degenerata. L’opera è monumentale e basterebbe questa fatica a chiudere il concerto, ma Destefano è inarrestabili ed esegue ancora di Federico Ermirio (per anni direttore del conservatorio di Alessandria) il “Carme Recitativo e Capriccio”, omaggio ad alcuni brani operistici di Britten (socialista omosessuale, anche lui un paria dell’Europa di fine anni ‘30). Infine, di Giulio Castagnoli “Dal Tedesco”, opera commissionata da Radio France nel 1994. “Un pezzo che richiama molto il preludio della Suite in Sol di Bach completando un percorso circolare del programma – spiega l’autore - e che Dario ci tiene sempre ad eseguire” Ed è comprensibile vista la bellezza di questa musica fortemente evocativa. “Siamo nello spazio e ora di tornare a terra” ricorda Dario Destefano, prima si eseguire nuovamente come bis la Sarabanda dalla suite bachiana che dedica allo scomparso Mario Patrucco. “Anche questo violoncello era suo” conclude commosso.
Domenica 18 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica il programma di vicolo Salomone Olper si fa ancora più fitto. Alle ore 10,30 l’apertura della Giornata, alle ore 11.30 Daria Carmi svela contenuti e titolo della prossima Mostra di Franco Gervasio che verrà inaugurata il 2 ottobre. Alle ore 15,00 Elio Carmi, racconta la rinascita della Sinagoga nel dopoguerra. Alle ore 16,00 un incontro letterario con Stella Bolaffi, in dialogo con Adriana Ottolenghi e Claudia De Benedetti. Alle ore 17.30 il quarto e ultimo appuntamento della rassegna “Musica nel Complesso Ebraico” con il duo di sassofoni formato da Enea Tonetti e Antonino Mollica, accompagnati da Vanya Cohen al pianoforte. La giornata si chiude alle 18.30 con l’intervento di Roberto Gabei, Presidente della Fondazione Casale Ebraica ETS, che illustra i progetti di rinnovamento per il 2023.
Alberto Angelino
(foto ellea)