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Defendente Suardi al Vitoli

Sabato 2 aprile, alle ore 16 il volume monografico di Arte e Storia (di Bruno Ferrero)
Sabato 2 aprile, alle ore 16, sarà presentato nel salone del Vitoli del Museo Civico di Casale il nuovo numero di “Monferrato Arte e Storia”: si tratta di un volume monografico, scritto dal prof. Bruno Ferrero, intitolato “Defendente Suardi. Un alto dignitario della corte monferrina nell’Italia del secondo Quattrocento”.
Figura fondamentale
Defendente Suardi è una figura fondamentale nella Casale degli ultimi decenni del Quattrocento. Nato a Bergamo nel terzo decennio del secolo, si trasferì con la famiglia in giovane età a Mantova, dove fu allievo del celebre umanista Vittorino da Feltre. Dopo essere stato al servizio diplomatico di Bartolomeo Colleoni, alla metà degli anni ’60 esordì sulla scena casalese, compiendo una rapida carriera alla corte di Guglielmo VIII. Tra il 1476 e il 1477 si unì in matrimonio con Violante Scarampi, della facoltosa famiglia dei consignori di Camino. Come imprenditore avviò un’attività mercantile su vasta scala, in particolare nel commercio del guado, i cui cospicui proventi gli consentirono una continua disponibilità di denaro per prestiti finanziari, di particolare rilevanza negli anni delle trasformazioni di Casale volute da Guglielmo VIII, culminate nel 1474 con la creazione della nuova diocesi e l’elevazione del borgo al rango di città. Negli anni ’70 Defendente divenne stretto collaboratore del marchese, col titolo di siniscalco e quindi di consigliere marchionale: gli si riconoscevano grandi doti di moderazione, realismo e accortezza diplomatica. Guglielmo si affidava a lui per intrattenere rapporti coi duchi di Milano, presso i quali il nostro godeva di grande considerazione, anche per questioni di natura militare; e Suardi esercitava a sua volta un grande ascendente sul marchese, influenzandone le scelte politiche. Il rapporto di fiducia proseguì con Bonifacio III, subentrato nel 1483 nel governo del marchesato; è del 1485 la nomina di Defendente a conestabile marchionale, cioè comandante generale delle milizie. Nello stesso anno venne completato il nuovo grandioso palazzo del Suardi nel largamento del cantone Brignano, nel sito dell’attuale palazzo Leardi. Nel frattempo continuava la sua attività diplomatica presso il duca di Milano, che, come recita la lastra sepolcrale di Defendente, l’aveva insignito per i suoi meriti della cittadinanza di tutte le città della Lombardia.
Nel 1494 ebbe inizio la guerra d’Italia di Carlo VIII, re di Francia, deciso a conquistare il regno di Napoli per farne base di partenza di una crociata allo scopo di cacciare i Turchi da Costantinopoli e riconquistare Gerusalemme. Nel mese di ottobre Carlo VIII con la sua armata giunse a Moncalvo, dove fu accolto con grandi onori dalla marchesa Maria di Serbia, vedova di Bonifacio III, e da suo zio Costantino Cominato; Maria mise a disposizione del re di Francia tutti i suoi beni, affinché il sovrano prendesse il Monferrato sotto la sua protezione, offerta che fu accettata da Carlo VIII. Successivamente il re si trattenne tre giorni a Casale, e fu probabilmente in quella occasione che insignì Defendente Suardi del titolo di senatore o consigliere del re di Francia. Nell’ottobre 1495, al termine della campagna italiana, Carlo VIII, sconfitto dalla lega antifrancese e in fuga verso la Francia, ottenne un cospicuo prestito in valuta aurea proprio da Defendente Suardi, episodio che segnala il prestigio di cui godeva il Suardi presso l’élite economica e politica degli Stati italiani ed europei
Lealismo al Marchese
Al 1500 risale il tentativo di Ludovico II di Saluzzo di impadronirsi del marchesato di Monferrato; qualche storico ha ipotizzato che in tale progetto fosse coinvolto il Suardi: a questo proposito Bruno Ferrero raccoglie una serie di documenti che contraddicono puntualmente tale interpretazione e confermano, invece, il lealismo di Defendente verso il marchese monferrino.
Nell’estate del 1501 il Suardi (con altri tre dignitari) subì una condanna all’esilio, per volere di Luigi XII re di Francia, cui era stato segnalato il sospetto che certi personaggi della corte casalese, tra cui Defendente Suardi, stessero favorendo le manovre politiche di Massimiliano I d’Asburgo intese a ricondurre il marchesato monferrino sotto la tutela imperiale. Luigi XII ordinò al marchese Guglielmo IX di allontanare i quattro dignitari dalla sua corte; pur in presenza di accuse poco attendibili, il Suardi fu esiliato in Vercelli, dove morì “ottuagenario” l’11 maggio 1504; fu quindi sepolto a Casale in Santa Croce, nella cappella di famiglia dei santi Defendente e Sebastiano da lui fatta erigere nel 1476.
La nuova zecca
Questi, in sintesi, alcuni fatti salienti della vita di Defendente Suardi che si ricavano dalla lettura del libro di Bruno Ferrero. Il ricchissimo volume è il frutto di una approfondita ricerca pluriennale su documenti in gran parte inediti e della loro accurata interpretazione critica. Si compone di una prima parte biografica, di una seconda parte documentaria (sono trascritti ben 70 documenti) e di una parte finale dedicata a schede di approfondimento.
Numerose sono le novità che emergono, a cominciare dalla data di morte di Defendente, che viene con certezza anticipata di 10 anni rispetto alla data finora accettata, acquisizione che comporta un parallelo anticipo decennale di tutto il suo percorso biografico. Ma notizie innovative ricche di spunti si possono riscontrare su più temi; un limitato elenco potrebbe comprendere la formazione scolastica di tipo umanistico ricevuta da Vittorino da Feltre, che dovette segnare indelebilmente il personaggio; nuovi dati sulle chiese casalesi di S. Maria di Piazza e S. Giovanni, e sul monastero femminile di S. Bartolomeo; il progetto della nuova zecca di Casale, cui il Suardi partecipò da protagonista; notizie sul grande palazzo casalese del Suardi, dalla costruzione alla demolizione del 1615.
FOTO. Defendente Suardi (lastra tombale, particolare, Museo Civico)