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UFIM, provvedimenti per garantire continuità

AFeVa, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro al direttore dell’ASO Giovanna Baraldi, al direttore generale dell’ASL Gilberto Gentili, all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, al direttore generale dell’assessorato Renato Botti, al responsabile UFIM Federica Grosso, al responsabile dello Sviluppo e Promozione Scientifica Antonio Maconi e al coordinatore scientifico Progetto Ricerca MesoteliomaGiovanni Apolone  al fine di individuare  ogni provvedimento possibile atto a garantire un prosieguo dell’attività dell’UFIM. Com’è noto, l’attività dell’UFIM diretta da Federica Grosso si è ampiamente sviluppata, diventando un centro di riferimento particolarmente qualificato per la cura, affiancata allo studio, del mesotelioma.

«Sappiamo che per sostituire l’oncologa (presso l’UFIM) in maternità è in corso il terzo bando pubblico, resosi necessario andando purtroppo a vuoto i due precedenti. Nel frattempo però l’UFIM è in grave sofferenza, dovendo, altresì, non accogliere nuovi pazienti (di altre provincie). Ricordiamo che da gennaio ad agosto i pazienti in carico all’UFIM sono 225, la maggioranza dei quali oggetto di studi (ben 5 protocolli sperimentali che peraltro comportano riconoscimenti economici all’Azienda Ospedaliera) ovviamente in gestione grazie alla specifica caratterizzazione professionale ed organizzativa dell’UFIM. Nello stesso periodo i nuovi casi sono stati 60, le consulenze 44, mentre le visite in totale sono state 1.120 ad Alessandria e 600 a Casale Monferrato. Siamo convinti ci sia da parte di tutti la grande soddisfazione per aver potuto constatare la giustezza della realizzazione dell’UFIM (superando un lungo periodo di difficoltà) con la totale condivisione delle istituzioni sanitarie provinciali e regionali. Oltretutto nei prossimi mesi dovrebbe svolgersi la Conferenza Governativa sull’Amianto a Casale Monferrato».

«Oggi si rendono urgentemente necessari interventi coordinati delle strutture sanitarie a cui si rifà l’UFIM – ASL  e l’ASO, per supplire alle crescenti e dannose difficoltà dovute alla carenza di personale, come già citato, fino alla attesa sostituzione e comunque fino alla stabilizzazione e pieno riconoscimento di tipo strutturale dell’UFIM. In questo senso è stato assunto unitariamente l’impegno dal Comitato strategico del Centro Regionale Amianto a luglio che, auspichiamo, si concretizzi con provvedimenti definitivi e nel più breve periodo da parte delle competenti autorità sanitarie».