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Verga. Breve la stagione felice

Il nuovo libro di Elio Gioanola - Confessioni dal “buen retiro” di San Salvatore Monferrato

È dedicato a uno dei maggiori narratori italiani della seconda metà dell’Ottocento il nuovo libro di Elio Gioanola intitolato “Verga. Breve la stagione felice” appena pubblicato da Jaca Book. Il noto docente universitario e raffinato critico letterario monferrino, ci confessa nel “buen retiro” di San Salvatore Monferrato le ragioni della scelta tardiva di affrontare l’autore “rimasto in una zona d’ombra” e “confinato quasi nella superficialità delle collocazioni scolastiche”.

Così, dopo aver esplorato gli autori che maggiormente hanno nutrito le sue passioni, Gioanola ha voluto rispolverare dopo oltre sei decenni da quel lontano e freddo mese di giugno del 1953 il grande scrittore siciliano. Seduto sul sentiero della piccola vigna di due staia comprata dal padre sulla strada per Valenza, alla vigilia della maturità classica al Plana di Alessandria, il giovane studente si accingeva con poca voglia (a causa del pessimo insegnamento ricevuto) a scartabellare “I Malavoglia”, rivelatosi poi un’autentica meraviglia e una scoperta emozionante per il diciottenne rimasto affascinato dalla bellezza della letteratura. Riletta in avanzata maturità, l’opera omnia del Verga ha prodotto un ribaltamento del giudizio favorevole al riconoscimento di un “grande scrittore nelle novelle e nel romanzo scritti immediatamente dopo il silenzio degli anni vuoti, e mediocre autore negli anni precedenti come in quelli successivi, quando pure ritorna a temi siciliani”. Una produzione che può essere ricondotta ad una “stagione felice” molto breve (come recita il sottotitolo del volume) e circoscritta a poco più del decennio creativo negli anni Ottanta dell’Ottocento, al cui centro brilla la stella purissima del grande romanzo della famiglia di pescatori di Aci Trezza, pubblicato da Treves nel 1881 e considerato il suo capolavoro. Dopo il debutto all’insegna di testi tardo-romantici, la svolta con il racconto “Nedda” e le novelle che lo fanno conoscere al grande pubblico, la “Cavalleria rusticana” messa in musica da Pietro Mascagni e rappresentata a teatro dalla celebre Eleonora Duse, Verga raggiunge l’apice della carriera con “I Malavoglia”, considerato dall’amico Luigi Capuana, dopo “I Promessi Sposi”, l’opera d’arte più completa pubblicata in Italia. Un giudizio pienamente condiviso da Elio Gioanola che lo ritiene “il reale epicentro dell’opera”, mentre anche nel secondo e ultimo romanzo intitolato “Mastro Don Gesualdo” Giovanni Verga “mostra tutti i segni di un’irresistibile decadenza”.

Dionigi Roggero